Nella tua carriera hai dedicato un numero di ore incalcolabili all’allenamento fisico, a quello tecnico, a quello tattico, e quante ne hai dedicate all’allenamento mentale?
Quanti professionisti degli staff che hai incontrato durante la tua carriera ti hanno aiutato a perfezionare ogni tipo di elemento fisico e tecnico, quanti invece ti hanno supportato nel miglioramento mentale?
Per rispondere a questa domanda ti vogliamo raccontare che qualche anno fa, abbiamo conosciuto un calciatore di grande talento, uno di quelli che avevamo visto giocare nel settore giovanile e sembrava avere una carriera tutta in discesa fino alla maglia Azzurra.
Negli anni successivi le sue prestazioni non sono state all’altezza di quanto ci si aspettasse da lui e per una serie di coincidenze, in una fredda giornata invernale, ci siamo trovati seduti allo stesso tavolo. Durante l’incontro, quello che ci ha colpito maggiormente sono state le sue prime parole, che di seguito ti riportiamo:
”Ho avuto tante occasioni per esprimere il mio talento, ho provato di tutto per riuscire a mettere in campo tutte le mie qualità. Mi sforzavo, mi fermavo al campo più degli altri, curavo ogni aspetto della mia dieta e in alcuni periodi sono andato da un preparatore atletico privatamente. Proprio non riesco ad esprimere il mio massimo potenziale con continuità. Da quando ho cambiato squadra poi… lasciamo perdere…
Per questo sono molto discontinuo e ogni stagione la mia carriera sta peggiorando, anziché migliorare. Io però non voglio questo, io voglio avere la serenità e la convinzione che vedo nei volti dei top players quando entrano in campo…. tutto quello che sto facendo ha bisogno di una strategia migliore”.
Ti è mai capitato di sentire una storia simile? Questa è una storia piuttosto comune, magari è quello che sta succedendo anche a te. Per capire cosa accade nel dettaglio in queste situazioni riteniamo necessaria fare una breve panoramica su quello che è stato il modo di allenare il talento nel calcio fino ad oggi. Le società sportive si preoccupano da sempre di migliorare le qualità tecniche e quelle tattiche dei loro giocatori, e questo per quanto sia fondamentale non è una garanzia di successo. Basti pensare a quanto spesso vediamo calciatori acquistati durante il mercato che non riescono ad esprimere ciò che avevano fatto in passato con la stessa naturalezza, oppure basti pensare a tutti quei giocatori che, come il protagonista della nostra storia, non riescono a sviluppare quelle risorse che permettono di essere all’altezza quando il livello della squadra o della categoria in cui giocano si alza. Inoltre le società hanno sempre di più implementato le risorse per allenare la parte fisica/atletica dei giocatori, pensando che il risultato dipendesse esclusivamente dalla stato di forma della squadra. Anche in questo caso, ci teniamo a precisare, l’allenamento fisico è una componente più che importante per eccellere, ma non è la più importante.
Quindi, se il fisico è importante ma non fondamentale, se la tecnica è importante ma non fondamentale, che cosa è fondamentale per riuscire a raggiungere i risultati sperati?
La risposta per noi è semplice: è fondamentale allenare la testa. Il cervello umano è diviso in due emisferi: l’emisfero sinistro che viene definito razionale e quello destro che viene definito irrazionale. Entrambi lavorano come un sistema unico, anche se è bene specificare che la parte sinistra incide per il 5% sul risultato, mentre la parte destra ha un’importanza del 95%.
Ripensa un attimo alla tua migliore partita della carriera, a quella che rievochi con maggiore piacere, come ti sentivi in campo? Quanta energia avevi quel giorno? E ora ripensa alla tua peggiore partita, ti sentivi uguale alla partita in cui sei stato il migliore in campo? Avevi la stessa energia? Ecco, le tue prestazioni dipendono da questo, ed è l’area che richiede maggiore allenamento, ma che è stata trascurata dal mondo del calcio, anche se oggi si sente sempre più parlare dell’importanza dell’allenamento mentale nello sport professionistico. Nei nostri percorsi andiamo ad allenare proprio la parte che fa più la differenza, quel 95% che si trova più in profondità e che quindi per tanto tempo è stato ignorato. La tendenza generale è sempre stata quella di etichettare i giocatori con frasi del tipo “non ha personalità”, “è discontinuo”, “protesta sempre con l’arbitro”, ecc… e solo in pochi si sono chiesti come poter migliorare queste cose.
Il modo per migliorarle c’è e noi di iNNERSKILLS abbiamo creato il Metodo C.L.E.A.R. che ti permette di allenare tutte le risorse “invisibili” che fanno la differenza nel calcio e nella vita.
Questo è il nostro lavoro, allenare e migliorare quegli elementi che ti permettono di essere presente mentalmente in partita.
Ogni anno lavoriamo con percorsi individuali con oltre 60 professionisti tra calciatrici, calciatori, allenatori e collaboriamo con società professioniste contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo stagionale.
Tutto ciò che abbiamo creato è stato pensato in ogni singolo dettaglio per essere facilmente utilizzabile da ogni calciatore.
Abbiamo creato il nostro metodo di allenamento mentale (certificato dall’Università del Calcio patrocinata da CONI e FIGC) che permette all’atleta di sviluppare tutte le abilità necessarie per eccellere in campo e nella vita.
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